Intervista all’architetto Gaia Miacola sugli stili di carte da parati
Intervista all’architetto Gaia Miacola sugli stili di carte da parati
Come si può scegliere la carta da parati più adatta a uno spazio?
Di fronte a un portfolio di oltre 600 decorativi grafici, potrebbe sembrare quasi impossibile riuscire a prendere una decisione.
Ci sono diversi criteri che si devono tenere in considerazione, ad esempio il colore, il tipo di soggetto desiderato, le caratteristiche strutturali dell’ambiente e lo stile del progetto.
La guida fondamentale che attraversa tutti questi elementi è il gusto del cliente, che sceglie l’atmosfera che vuole ricreare all’interno degli ambienti.
La carta da parati è in grado di creare la cornice decorativa perfetta se inserita nel contesto giusto, per cui è fondamentale la definizione delle emozioni che si vogliono ricreare in un determinato spazio.
Studiare un ambiente secondo un criterio emozionale significa dargli un’energia e una dinamicità che possa trasmettersi a coloro che vivono quell’ambiente.
In questo la suddivisione per stili delle carte da parati firmate Inkiostro Bianco è un utile metodo per esplorare il catalogo del brand e trovare idee e spunti sempre nuovi e inaspettati sulla base delle esigenze progettuali.
Ci siamo chiesti quali fossero le domande e le ricerche più frequenti effettuate dai nostri clienti, rivenditori e interior designer che scelgono Inkiostro Bianco e abbiamo pensato che un punto di vista differente dal nostro fosse importante per migliorare sempre di più.
Per soddisfare la nostra curiosità abbiamo chiesto a una professionista del settore, l’architetto Gaia Miacola, di raccontarci qualche dettaglio in più sul suo lavoro per scoprire in che modo architetti e interior designer dirigono le loro scelte su quale carta da parati applicare in un determinato ambiente o progetto.
- In fase di progettazione, in base a cosa stabilisce lo stile che deve avere un determinato ambiente? C’è uno stile che predilige in particolare?
Non c’è una regola ben precisa: ci sono i gusti e la personalità del cliente, le inclinazioni intrinseche del luogo, le aspirazioni dell’architetto e come sempre le idee e i sogni che sono dietro ogni progetto. Amo particolarmente il contemporaneo e il classico contemporaneo, uno stile raffinato che sta appassionando molti giovani clienti.
- Durante la definizione del progetto e dello stile tiene conto delle tendenze nel capo dell’interior design? Se sì, quanto?
Abbastanza, ma sempre mantenendo il focus sull’eleganza generale del progetto e sulla sua durevolezza nel tempo. Non amo moltissimo il fast design. Nella magmatica galassia dell’arredo moderno, con tutte le sue diramazioni e i suoi protagonisti, mi piace pensare a un’idea di interno che sappia raccontare una storia.
- Come cerca di coniugare il desiderio della committenza con la sua idea di stile/progetto?
In genere instauro un feeling molto forte con i miei clienti. Loro mi scelgono perché sanno che posso realizzare l’interno che rappresenta i loro gusti. Io li scelgo quando l’ambiente sposa pienamente le potenzialità della loro idea. Non è mai un rapporto forzato: lavoriamo insieme per raggiungere l’obiettivo che è anche una forte motivazione, un desiderio acceso.
- Durante lo sviluppo di un progetto, qual è l’elemento che utilizza come punto di partenza?
La definizione dello spazio: il progetto deve essere prima di tutto funzionale. Gli ambienti devono essere ben definiti e corrispondenti alla visione attraverso una nuova chiave di lettura. Poi si passa alla decoration, fatta di aggiunte e colori, di materiali e tessuti connettivi.
- Parlando di carte da parati, come procede solitamente? Se decide di includerla nel suo progetto può essere un elemento trainante oppure viene scelta di conseguenza ad altri elementi?
La carta da parati fa parte della decoration dell’interno. Non è un obbligo in ogni progetto, ma è un motivo forte per rendere l’ambiente più particolare o completare il look con il tocco che manca. Alcuni clienti la richiedono espressamente. Per altri sono io a proporla quando penso che sia il giusto tocco di personalità che può trasformare lo spazio. A volte le stanze sono come semplici scatole, spesso senza qualità. Con una carta da parati lo spazio diventa disegnato, sofisticato, diverso.
- C’è qualche soggetto in particolare che preferisce fra le nostre collezioni oppure uno stile in cui si sente più confidente?
Amo le carte da parati che sanno mantenere una certa pacatezza. C’è sempre un certo timore generale che le carte da parati possano stancare in breve tempo, che possano ferire lo spazio. Prediligo i soggetti rispettosi, che sappiano dialogare con il palcoscenico domestico, dove va in scena la vita. Solitamente la mia scelta ricade su pattern che avvolgono senza stritolare, che si scompongono e si ricompongono sulla base delle esigenze e che sappiano durare nel tempo. Un po’ di follia eloquente che sappia sorprendere con gentilezza.
Il contributo dell’Architetto Miacola è un importante spunto per chi, come noi, concepisce il progetto come una connessione di menti, anime e desideri.
L’interior design non si basa sul semplice posizionamento di oggetti all’interno di una stanza, si tratta invece di un mondo pieno di sfaccettature in cui ogni decorazione porta una propria storia, la quale deve fondersi con quelle degli altri elementi per dare vita a un luogo magico e armonioso.
La carta da parati è una tela emozionale al cui interno si intrecciano le storie di artisti e designer che hanno lavorato per produrre opere dalla forte personalità.
Le preferenze di stile dipendono dagli occhi di chi guarda un ambiente, e i desideri dei clienti devono fondersi con l’esperienza del progettista per creare uno spazio esteticamente piacevole e funzionale al tempo stesso.